La muta vocale è un processo naturale che si verifica nei bambini pre-adolescenti, durante il quale la voce dei bambini e delle bambine diventa più grave, in un certo senso matura anch’essa con l’affaccio alla pubertà.
Questo processo è dovuto ai cambiamenti ormonali che i bambini e le bambine affrontano nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in quel periodo che all’incirca va dall’ultimo anno della primaria, all’ultimo anno della scuola media. A questo cambiamento ormonale segue la crescita delle corde vocali e alla loro allungamento e ispessimento, che avviene appunto durante la pubertà.
Solo i maschi, o anche le femmine cambiano voce?
Durante la muta vocale, i bambini e le bambine possono sperimentare una variazione nella loro voce, che può diventare temporaneamente più debole o instabile. È importante che i genitori e gli insegnanti sappiano che la muta vocale è un processo normale e che non c’è bisogno di preoccuparsi. Avviene più evidentemente nella voce dei bambini maschi, soggetta ad altalenamenti tra la voce bambina e quella più grave, ma anche in quella delle bambine femmine: la variazione del suono può essere meno evidente, ma si caratterizza con una voce con fuga d’aria, più ariosa, soffiata, meno performante.
Come mi accorgo che mio figlio o mia figlia è in muta vocale?
Innanzitutto bisogna accertarsi che la voce del bambino o della bambina sia effetivamente in muta. Per “datare” la muta è sufficiente mettersi in ascolto della voce del maschio, osservando anche eventi concomitanti come la crescita in altezza, l’aumento della peluria, l’arrivo della prima barba; mentre per la voce della femmina possiamo affidarci all’arrivo del menarca, che rappresenta effettivamente il più evidente cambiamento ormonale. Genitori ed insegnanti sono generalmente attenti a questo tipo di cambiamenti fisici: basta includere anche l’ascolto della voce del giovane o della giovane alla nostra osservazione.
Cosa possiamo fare per agevolare il cambio di voce?
Genitori ed insegnanti possono aiutare i pre-adolescenti a prendersi cura della loro voce, incoraggiandoli a bere acqua per rimanere idratati, a evitare di gridare o parlare troppo forte per lunghi periodi di tempo, e a evitare di fare “camuffamenti” della voce per renderla più stabile.
Sicuramente è fondamentale rassicurare il bambino e la bambina! Questo cambio non durerà più di un paio di anni al massimo (anche meno, per molti e molte): la fragilità e la perdita di controllo della voce sono quindi normali e passeggeri, succede a tutti e tutte! Evitiamo quindi di enfatizzare con commenti e giudizi i cambi di voce: avere una voce instabile, “ballerina”, in questo periodo è normale, ma molti giovani potrebbero provare imbarazzo e se resi oggetto di scherno, potrebbero sentirsi non a loro agio nell’usare la propria voce, rinunciando ad esempio all’attività canora, alla recitazione e talvolta, persino alla comunicazione parlata.
Con consapevolezza, amorevolezza ed astensione dal giudizio, i genitori e gli insegnanti possono aiutare a mantenere la salute vocale durante la muta vocale e ad affrontare questo processo in modo positivo e sicuro.
Si può cantare in coro e prendere lezioni di canto durante il periodo della muta vocale?
Possiamo serenamente dire di sì alle attività canore amatoriali, non intense, né professionali; non ci sono linee guida specifiche che riguardano l’effettiva partecipazione dei bambini alle attività di canto corale o alle lezioni di canto durante la muta vocale. Ciò può dipendere dalla gravità del processo di muta vocale di ciascun individuo e dalla valutazione del loro insegnante di canto, eventualmente di concerto con il medico foniatra.
Durante questa fase di cambiamento vocale, le corde vocali dei bambini e delle bambine sono in rapida crescita e la voce potrebbe diventare più vulnerabile. L’eccessivo sforzo vocale potrebbe comportare un rischio di sforzo e stress sulle corde vocali in via di sviluppo. Per questo prendere lezioni di canto potrebbe essere positivo: sia per mettere a proprio agio il bambino o la bambina, che riceve rassicurazioni dalla sua insegnante di canto, che tiene così monitorata la situazione settimana dopo settimana; sia per ricevere un training efficace, che permetta al bambino e alla bambina di conoscere meglio e controllare meglio la propria voce, durante questo periodo di fragilità temporanea.
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